domenica 4 novembre 2012

Roba davvero piccola...

Un po' di storia sulla storia dell'atomo. [ATTO FINALE]


Allora, facciamo un po' il punto della situazione... Siamo arrivati a parlare di Heisemberg. Bene per trarre un po' le conclusioni più velocemente e per non continuare a scrivere post su post, vi linko una timeline che ho fatto che riassume tutto quello detto in precedenza e aggiunge qualcosa.
Ecco qui:

Roba davvero piccola...

Un po' di storia sulla storia dell'atomo. [ATTO VI]


Davvero, il XX secolo fu formidabile per quanto riguarda l'avanzamento nella conoscenza della struttura atomica... Un'altra dimostrazione ce la fornisce Max Plank che, appunto nel 1900, dettava un'ipotesi che diceva che l'energia radiante non veniva emessa ed assorbita in modo continuo, ma sotto forma di quantità finite (Discontinue), chiamate quanti.

Dopo Plank e la sua ipotesi, ci imbattiamo in De Broglie, altro chimico che elaborò il dualismo ondaparticella: ovvero diceva che tutte le particelle manifestano caratteristiche ondulatorie e le onde manifestano caratteristiche crepuscolari.

Una cosa che fece pensar molto i chimici del '900 fu come individuare la posizione e la velocità dell'elettrone. Per fortuna arrivò in loro aiuto il tedesco  Heinsemberg, che nel 1927, dopo aver analizzato la teoria di Bohr, formulò il suo famoso principio di indeterminazione, il quale diceva che era impossibile determinare contemporaneamente posizione e velocità istantanea dell'elettrone.

Roba davvero piccola...

Un po' di storia sulla storia dell'atomo. [ATTO V]


Bene eccoci arrivati ad uno veramente tosto, lui è il sensei di chiunque abbia mai provato a fare delle considerazioni sull'atomo o a suo riguardo.
Stiamo parlando Di Niels Bohr, nato a Copenaghen il 7 ottobre del 1885, un uomo che non solo fu di vitale importanza per lo studio della struttura atomica ma fu anche un fisico, un filosofo della scienza, un matematico e chi più ne ha più ne metta!
Ad ogni modo, credo sia impossibile parlare di tutto quello che fece Bohr, quindi cercherò di riassumervi brevemente cosa ipotizzò... Allora secondo lui, nell'atomo gli elettroni normalmente non emettono onde elettromagnetiche, poiché si muovono attorno al nucleo descrivendo orbite preferenziali circolari (Orbite stazionarie), caratterizzate ognuna da una ben definita quantità di energia (Livelli energetici). Di conseguenza si verificano emissioni di energia radiante solo quando un elettrone "eccitato" (In seguito ad un assorbimento di energia dall'esterno) salta da un'orbita stazionaria a energia maggiore ad un'altra a energia minore.
Nel caso non vi fosse bastato tutto ciò, potete andare a colmare il vostro enorme vuoto qui.

Roba davvero piccola...

Un po' di storia sulla storia dell'atomo. [ATTO IV]


Sempre nel XX secolo,  un altro master della chimica fece le sue considerazioni riguardo all'atomo... Parliamo di E. Rutherford (Nonostante continui a sentir parlar di lui a scuola, non credo di essere ancora capace di pronunciare il suo nome...), che elaborò un modello atomico detto "modello planetario", poiché ricorda, in miniatura, il nostro sistema solare in cui il nucleo rappresenta il Sole e gli elettroni i vari pianeti che si muovono lungo le proprie orbite, intorno ad esse (Ovviamente a grande distanza e a grandi velocità!).


Roba davvero piccola...

Un po' di storia sulla storia dell'atomo. [ATTO III]


La "ricerca della verità" sulla vera identità dell'atomo continua nel 1904, con un altro bel personaggio chiamato J.J. Thomson. Egli propose il cosiddetto "modello a panettone", ovvero egli immaginava delle particelle subatomiche, appunto gli elettroni di carica negativa, fossero dispersi con gli acini di uvetta in un panettone, in una massa elettricamente positiva, in modo da determinare l'equilibrio delle cariche.
Nonostante il suo impegno però, lo stesso Thomson nel 1906 riconobbe l'inadeguatezza del proprio modello e, in parte, lo modificò.

Beh che dire... Grazie per averci provato (E in parte riuscito)!




Roba davvero piccola...

Un po' di storia sulla storia dell'atomo. [ATTO II]


Continuando a restare sulla linea del "Ma cosa diavolo è la mia più piccola parte?", vorrei parlarvi dello scienziato che ha avuto a che fare con gli atomi subito dopo Democrito.
Bene parliamo di John Dalton, nato a Eaglesfield nel 1776 (E già, mi spiace deludere le vostre aspettative, ma è passato molto tempo da quando Democrito iniziò a fare le prime considerazioni). Dopo essere stato allievo di suo padre e dopo essersi trasferito a Manchester per insegnare fisica, il nostro chimico fece le sue considerazioni sull'atomo, basandosi sulle tre leggi fondamentali della chimica.
Ecco cosa ne tirò fuori:
  • la materia è composta da atomi piccolissimi, indivisibili ed indistruttibili;
  • tutti gli atomi di uno stesso elemento sono identici e hanno uguale massa;
  • gli atomi di un elemento non possono essere convertiti in atomi di un altro elemento;
  • gli atomi di un elemento si combinano, per formare un composto, con numeri interi di atomi di altri elementi;
  • gli atomi non possono essere né creati né distrutti, ma si trasferiscono interi da un composto ad un altro.

In sostanza il nostro amico immaginava il suo modello atomico, come una piccolissima pallina di materia indivisibile, un po' come una pallina da biliardo...